Recent Changes · Search:

Dispense


Stato Solido

Capitoli:

  1. Proprietà generali dei solidi
  2. La struttura periodica
  3. Il reticolo reciproco
  4. Diffrazione
  5. Gli elettroni nei cristalli
  6. Metalli?
  7. Semiconduttori?
  8. Dinamica reticolare?
  9. Proprietà termiche dei cristalli?
  10. Proprietà ottiche?
  11. Proprietà magnetiche?
  12. Superconduttività?

Appendici

  1. Matematica?
  2. Elettromagnetismo?
  3. Meccanica quantistica?

PmWiki

pmwiki.org

edit SideBar

DensitaDegliStati

< Elettrone libero | Indice | Calcoli di struttura a bande >


Nel calcolo di {$\varepsilon_F$} abbiamo valutato l'integrale di un volume dello spazio {$\mbox{\it\bf k}$} delimitato da una superficie di energia costante. Si tratta di una sfera e l'integrale è noto. La geometria della superficie dipende però dalla forma analitica di {$\varepsilon_{\mbox{\it\bf k}}$}: è una sfera se la dipendenza da {$\mbox{\it\bf k}$} è isotropa (se {$\varepsilon$} dipende da {$k=|\mbox{\it\bf k}|$} come per gli elettroni liberi), ma bande con curvature diverse nelle differenti direzioni genereranno superfici più complicate. In genere il calcolo di {$\varepsilon_F$}, come quello di altri integrali nello spazio {$\mbox{\it\bf k}$}, si semplifica se si esegue un cambiamento di variabile, dalle tre componenti cartesiane di {$\mbox{\it\bf k}$} ad {$\varepsilon$}

{$ (36) \qquad\qquad \frac 1 {8\pi^3} \int d\mbox{\it\bf k} \rightarrow \int g(\varepsilon) d\varepsilon .$}

La quantità {$g(\varepsilon)$} è la densità degli stati? ed il suo significato risiede nel fatto che, mentre il numero di stati per unità di volume nello spazio {$\mbox{\it\bf k}$} è costante ed indipendente dalle interazioni a cui sottostanno gli elettroni, il numero di stati per intervallo unitario di energia, che è proprio {$\cal g$}, dipende dalla forma della banda {$\varepsilon_{\mbox{\it\bf k}}$}.

Per determinare quanti stati ci sono tra {$\varepsilon$} e {$\varepsilon+d\varepsilon$} basta moltiplicare il volume della crosta compresa tra le due superfici per la densità uniforme di punti in {$\mbox{\it\bf k}$}, {$\frac 2 {8\pi^3}$}, (il fattore 2 a numeratore tien conto dei due stati di spin per ogni valore di {$\mbox{\it\bf k}$}).

Il numero totale di stati {${\cal N}$} si può quindi esprimere facendo riferimento alla figura 28, dalla quale si vede che {$d\varepsilon=\nabla_{\mbox{\it\bf k}}\varepsilon_{\mbox{\it\bf k}}\cdot d\mbox{\it\bf k} = |\nabla_{\mbox{\it\bf k}}\varepsilon_{\mbox{\it\bf k}}|dk_{\perp}$}

{$ \qquad \qquad \begin{eqnarray}{\cal N} & \equiv & \int g(\varepsilon) d\varepsilon = \frac 1 {4\pi^3} \int \int dS(\varepsilon) dk_{\perp} \\ & = & \int \left({1\over {4\pi^3}} \int \frac {dS(\varepsilon)}{|\nabla_{\mbox{\it\bf k}}\varepsilon|}\right)\,\,d\varepsilon, \end{eqnarray} $}

dove {$dS(\varepsilon)$} è l'elemento di superficie a energia costante {$\varepsilon$}. Ciò equivale a scrivere

{$ (37) \qquad\qquad g(\varepsilon)= \frac 1 {4\pi^3} \int \frac {dS(\varepsilon)} {|\nabla_{\mbox{\it\bf k}}\varepsilon|}. $}

Calcoliamo la densità degli stati dell'elettrone libero, che abbiamo implicitamente usato nel paragrafo precedente:

Fig. 28 Volumetto infinitesimo nella crosta tra le due superfici a energia costante {$\varepsilon$} ed {$\varepsilon+d\varepsilon$}, nello spazio {$\mbox{\it\bf k}$}. è dato dal prodotto della superficie {$dS(\varepsilon)$} per lo spessore {$dk_{\perp}$}, che è l'incremento di {$\mbox{\it\bf k}$} nella direzione del gradiente di {$\varepsilon$}, indicata dalla freccia.

l'elemento di superficie a energia costante è {$k^2d\Omega$} e il modulo del gradiente di {$\varepsilon$} vale {$\frac {\hbar^2k} m$}, quindi {$ (38) \qquad\qquad g(\varepsilon)= \frac 1 {\pi^2} \frac {m k} {\hbar^2 } = \frac 3 2 \frac n {\varepsilon_F}\,\left(\frac{\varepsilon} {\varepsilon_F} \right)^{1/2} ,$}

dove, nell'ultimo passaggio, si è utilizzata l'equazione 35. La densità degli stati dell'elettrone libero è mostrata in figura 29 a, assieme alla densità degli stati occupati - il prodotto di {$g(\varepsilon)$} per la distribuzione di Fermi-Dirac, {$f(\varepsilon)$}.

Fig. 29 Densità degli stati dell'elettrone libero: a) La densità degli stati occupati è data dal prodotto della {$g(\varepsilon)$} di equazione 38 per la distribuzione di Fermi - a tratteggio largo - mentre la curva a tratto interrotto fine mostra come in molti casi la densità degli stati si discosti da quella dell'elettrone libero; b) Intensità in funzione dell'energia dei raggi X emessi da alluminio bombardato con elettroni di alcuni eV.

(↓)

[1] In questa spiegazione ipersemplificata si trascurano diversi fattori, tra i quali la probabilità di transizione, che è stata assunta implicitamente costante, e la larghezza finita della banda {$2p$}, che, tra l'altro, impediscono di risolvere i [[StatoSolido.ElettroneQuasiLibero#VanHove

dettagli fini]] di {$g(\varepsilon)$}, intuibili in figura 29 a.

In fig. 29 b si vede il risultato di un esperimento che misura essenzialmente questa quantità. L'esperimento consiste nel bombardare un metallo con elettroni di energia tale da liberare elettroni dalle shell interne {$2p$}. Un elettrone di conduzione viene catturato da ciascun livello vuoto e l'energia in eccesso viene emessa per mezzo di un fotone X. L'intensità dei fotoni in funzione di {$\hbar\nu$} riflette a grandi linee[1] la densità di stati di conduzione occupati: per l'alluminio i risultati seguono molto bene l'andamento {$\sqrt{\varepsilon}$} dell'elettrone libero


< Elettrone libero | Indice | Calcoli di struttura a bande >

Edit - History - Print - PDF - Recent Changes - Search
Page last modified on August 22, 2006, at 09:48 AM