La dimostrazione che questi due enunciati sono equivalenti è concettualmente semplice e può essere illustrata graficamente, ma procede per assurdo, come una dimostrazione matematica.
Lo stesso procedimento si può utilizzare per dimostrare l'equivalenza dell'enunciato di Kelvin e del teorema di Carnot? oppure dell'enunciato di Clausius e del teorema di Carnot.
La reductio ad absurdum funziona così: all'andata si suppone che dei due enunciati equivalenti, {$A\equiv B$}, sia vero {$A$}, ma che per assurdo {$B$} sia falso. Si dimostra che ciò violerebbe (renderebbe falso) anche {$A$}, il che contraddice l'assunto. Per una vera dimostrazione occorre poi procedere in senso opposto, ossia, al ritorno supporre vero {$B$} e negare {$A$}, mostrando che ciò implica di nuovo anche la falsificazione di {$B$}.
Qui ci limiteremo a mostrare la prima delle tre equivalenze, e, più sotto, l'andata della seconda. Consideriamo inoltre, per semplicità, cicli che funzionano con due soli termostati, uno caldo, a {$T_C$}, ed uno freddo, a {$T_F$} (sono cicli di Carnot, ma questo è un dettaglio inessenziale, si potrebbero costruire esempi analoghi con più termostati). Il vantaggio dellareductio ad absurdum è che un doppio esempio assurdo basta per affermare l'equivalenza.
In Figura 2 si suppone per assurdo che valga Kelvin (non esistono motori ideali), ma non Clausius (non esistono frigoriferi ideali). Nel riquadro a sinistra costruiamo quindi un frigorifero ideale, e lo associamo con un motore reale, dimensionato in modo che dissipi verso il freddo esattamente la quantità di calore {$Q$} che il frigorifero ideale estrae dal termostato alla stessa temperatura. Per il primo principio il motore assorbe dal termostato la somma del calore dissipato e del lavoro, {$Q+L$}.
Siccome il calore totale scambiato da questa macchina composita con il termostato freddo è nullo, il frigorifero può fungere da termostato freddo per il motore e viceversa. Si è codispstruito così un motore ideale, che viola l'enunciato di Kelvin, contraddicendo l'ipotesi.
In Figura 3 si suppone invece che valga Clausius, ma non Kelvin. Nel riquadro a sinistra costruiamo quindi un frigorifero reale, e lo associamo con un motore ideale, dimensionato in modo che produca esattamente il lavoro {$L$} necessario al frigorifero. L'insieme dei due assorbe {$Q$} al freddo, non richiede lavoro dall'esterno e dissipa {$Q$} al caldo. Ossia si comporta come il frigorifaro ideale di destra. Contro le ipotesi viola l'enunciato di Clausius.
L'associazione dei due ragionamenti garantisce che l'unica opzione non contraddittoria è che valgono sempre congiuntamente entrambi gli enunciati, ossia che sono equivalenti.
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Figura 2. Motore termico che viola l'enunciato di Kelvin, ottenuto con un motore regolare, al centro, ed un frigorifero ideale, a sinistra, ammesso per assurdo violando l'enunciato di Clausius. Il funzionamento complessivo dei due è equivalente a quello del motore ideale di destra
Figura 3. Frigorifero che viola l'enunciato di Clausius, ottenuto con un frigorifero regolare ed un motore ideale, al centro, ammesso per assurdo violando l'enunciato di Kelvin. Il funzionamento complessivo dei due è equivalente a quello del frigorifero ideale di destra
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