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LogBook

< Introduzione | Indice | Importanza della registrazione dei dati >


Importanza del libro di bordo

Fin dalla prima seduta di laboratorio occorre organizzare un libro di bordo (log-book è il nome equivalente inglese). Il termine è di antica origine marinara: sulle navi si aveva assoluta necessità di registrare accuratamente una serie di misurazioni per garantire la conoscenza della posizione della nave, basata su alcuni dati riottenibili in ogni momento (ad esempio la velocità della nave), ma anche sull'insieme dei dati precedentemente misurati (ad esempio i giorni di navigazione, oppure le longitudini calcolate dalla posizione apparente delle stelle.

Con un po' di pratica di laboratorio ci si rende conto che è indispensabile scrivere una descrizione sintetica, ma esauriente, delle condizioni nelle quali si effettua qualunque prova, anche la più preliminare, oltre che, naturalmente, il risultato della prova stessa. Qualche ora più tardi, e dopo averne eseguite molte, il ricordo di ciascuna si affievolisce e si rischia di non sapere più per certo cosa si è ottenuto, o in quali esatte condizioni.

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Note

Quaderno o file?

Spesso si ha a disposizione un PC e sempre più di frequente l'acquisizione dei dati avviene digitalmente attraverso lo stesso PC. Un modo conveniente di tenere il libro di bordo è allora di scrivere brevi annotazioni su un file mediante un qualunque editor, oppure Word. È indispensabile però tenerne anche una versione cartacea, sulla quale è più facile ed immediato riportare schizzi, formule, brevi annotazioni. Bisogna in ogni caso rifuggere la tentazione di scrivere note su foglietti di carta separati ed avere invece un vero quaderno dedicato.

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Note

Cosa scrivere nel logbook

In un tipico gruppo di quattro studenti l'incarico di stendere il libro di bordo durante gli esperimenti può essere assunto a rotazione. Diamo qualche esempio di informazioni che vanno senz'altro incluse:

  • lo schizzo di qualunque circuito elettrico si sia costruito per condizionare il segnale (tipicamente un partitore di tensione sulla breadboard), annotando i valori delle componenti.
  • il valore delle tensioni o delle correnti fornite dai generatori che si stanno utilizzando.
  • le tabelle di valori misurati, se si prendono i dati a mano
  • l'elenco dei file in cui ci è salvata ciascuna misura, se si acquisisce digitalmente; ogni file deve avere un nome che identifichi chiaramente il suo contenuto e possibilmente un numero progressivo; ogni riga nell'elenco deve riportare i parametri salienti che distinguono quella misura.
  • descrizioni sommarie di tutte le procedure che si stanno provando per risolvere un determinato problema (ad esempio il sensore di intensità luminosa vede troppa luce dall'ambiente e lo si chiude in una scatola nera, mentre nel tentativo successivo si copre la scatola con un ulteriore panno nero: tutte queste condizioni vanno annotate ed eventualmente corredate di disegni esplicativi)

Tenere un libro di bordo è un'arte che si apprende a poco a poco (sbagliando). Retrospettivamente si scopre sempre di aver scritto in qualche caso troppi dettagli inutili e in altri di non aver riportato dati essenziali. Occorre quindi trovare il giusto compromesso con l'esperienza.


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