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RiflessioneTotale< Legge di Snell | Indice | Interferenza > La legge di Snell implica che se la luce proviene dal mezzo otticamente più denso (con velocità di fase minore, ossia indice di rifrazione maggiore) i raggi rifratti si allontanano dalla normale. Quindi per un angolo di incidenza inferiore a {$\pi/2$}, chiamato angolo limite {$\theta_L$}, il raggio rifratto esce parallelo alla superficie di seprazione e per angoli di incidenza maggiori non può esistere raggio trasmesso. Il raggio incidente all'angolo limite, verde, nel mezzo con indice di rifrazione maggiore, {$n_1$}, , forma un raggio rifratto, rosso, o parallelo alla superficie nel mezzo di indice minore {$n_2$}. Siccome {$\sin\theta_r=1$} la legge di Snell predice che {$$\theta_L = \sin ^{-1} \frac {n_2}{n_1}$$} L'angolo limite esiste se {$n_2/n_1 < 1$}. La luce che non viene trasmessa per conservazione dell'energia non può scomparire. Ciò implica che la componente riflessa, sempre presente, ma normalmente più debole, sopra l'angolo limite diventa intensa come il raggio incidente. Il fenomeno è osservabile, ad esempio, se si guardano oggetti sott'acqua. Dall'aria si vede uscire luce con ogni direzione, quindi la superficie dell'acqua appare sempre trasparente, ma alcuni oggetti non si possono osservare. Ad esempio se guardate una persona seduta sul bordo opposto della piscina, di fronte a voi, a pelo dell'acqua, vedete la parte delle gambe più in profondità, ma non quella appena sommersa: i raggi diffusi da quei punti incidono sul pelo dell'acqua da sotto con angoli maggiori dell'angolo limite. Se si guarda sott'acqua, viceversa, la superficie lontana dall'osservatore, per lo stesso motivo, appare perfettamente speculare. < Legge di Snell | Indice | Interferenza > |